
Nel pantheon dei personaggi meteorologici, nella Hollywood del clima, le nostre quattro stagioni se ne stanno spaparanzate a bere mojito, vin brulé o prosecco chiaccherando amabilmente con i loro figlioli (i mesi) mentre aspettano il proprio turno di lavoro.
Estate somiglia a Nicole Kidman, con una chioma rosso albicocca a striature color sole. Quando arriva, ovunque arrivi, non passa inosservata. Ti avvolge stretta, ti scalda il sangue, ogni tanto il respiro diventa corto, i giorni passati con lei sono lunghi e le notti brevi. Talvolta si arrabbia, urla e tuona e piange temporali epici, raffreddando i bollenti spiriti, per poi tornare a scintillare. La sua luce illumina un po’ anche te, e fa niente se è solo un attimo, non la puoi dimenticare.
Autunno è un lord dall’accento inglese, uno 007 in incognito dallo sguardo enigmatico. Ti inganna con fare elegante, i suoi occhi seri e i vestiti di velluto dai colori caldi, ma dalla sua pipa sbuffa nebbia fredda e i suoi drink sono densi al sapore di caffè.
Inverno è un po’ Jack Nicholson, un fuoriclasse dalle mille sfaccettature capace di intrattenerti con horror traumatici e commedie brillanti. I suoi dicembre, gennaio e febbraio sono (quasi) sempre una certezza, con i brividi garantiti. Anche se qualche voce lo vuole indebolito e stemperato, sa ancora regalarci emozioni.
E poi arriva lei, Primavera.
Tutti la immaginiamo come una fresca fanciulla circondata da fiori, foglie e racemi vari, che sfiora con i suoi piedini nudi il terreno tiepido, gentile e garbata come una dama del Rinascimento (grazie, Botticelli. Ci hai regalato un’immagine dura a morire, e bella da spezzare il cuore).
E invece no.
La primavera è una diva sguaiata e capricciosa, la Lady Gaga delle stagioni. Non fa mai cose ordinarie, cambia look ogni giorno, dal bianco gelido della neve al rosa shocking dei ciliegi in fiore. Non puoi dire che è bella, non in modo classico, perché è strana, indecifrabile, imprevedibile. Esagera col bere, vino Rosé e gazzosa, giocherella con Aprile e Maggio, mentre balla al suono del vento rovescia bicchieri e fa scorrere acqua dappertutto, dalle montagne al mare. Si offende facilmente, non si presenta agli appuntamenti, pretende cachet esagerati, pagati in ore di luce e buio. Gli sponsor si sprecano, con la Pasqua ballerina alta o bassa e inaspettati weekend fatti a ponte.
Non si sa mai quando arriva, arriva e se ne va, molla tutto nel bel mezzo della festa, scompiglia i piani e i capelli. Tutti la aspettano con ansia, mentre il figliolo adottivo Marzo (che è in condivisione con Inverno, ma si sa che è un adolescente bizzoso e non sa mai da che parte stare) saltella su e giù, dentro e fuori, annunciandola nervoso ma senza certezza.
Ma quando finalmente fa il suo ingresso, il suo show, ti lascia senza fiato, qualsiasi cosa faccia.
Perché la Primavera è una diva, una fuoriclasse, e le cose, quando si finalmente si decide, le fa per bene.