È una mattina inondata di luce.
Entro in salotto (che nel nostro caso è anche cucina-studio-laboratorio-saladapranzo-stanzadeigiochi-galleriadarte-albumfotografico) e vedo Linnea e la sua nonna tutte intente a preparare il Dolce Proibito (detto anche Tiramisù).
Mi fermo un secondo sulla porta a guardarle, con Samuel mezzo addormentato che appoggia la testolina sul mio petto e un patello pulito in mano: sto assistendo ad una scena bellissima. Dispongono i savoiardi tutti in fila, come soldatini messi a riposo, dopo averli inzuppati nella ciotola del caffè. Entrambe hanno la testa abbassata sulla pirofila, capelli grigi e capelli biondi, e discutono su come prendere i biscotti fradici senza spappolarli. Nel frattempo, la moka borbotta sul piano cottura e l’aria si riempie del profumo di caffè appena fatto.
E allora capisco che ci sono cose che non scompariranno mai, nel mondo.
Il legame che unisce i piccoli con i grandi.
La primavera che in un modo o nell’altro entra dalle finestre e ti sveglia.
Il ricordo di colazioni gustate piano, con la moka che continua a coccolarti le orecchie con il suo saluto, e tutta la mattina davanti. Nessuna macchina del caffè, capsula o cialda, potrà mai superare la bellezza di questo suono.
Nessun inverno, anche quello più lungo, può durare in eterno.
Nessun programma televisivo, parco di divertimenti, applicazione del telefono potranno darti la stessa tranquillità: quella che si prova nel passare del tempo con chi ami, sia che abbia un ciuffo biondo cenere e una manciata di anni o capelli grigi e tante storie sulle spalle.
Saranno anche banalità, ma ogni tanto serve proprio ricordarselo, mentre la luce della mattina si divora le ore di questo sabato di vacanza.
Ho sempre detto che è in cucina che succedono le magie.
PS. La foto non è -ovviamente- della mia cucina, ma di quella del Mus! Museo di Livigno e Trepalle.
Che di storie, da raccontare, ne ha proprio tante.